Come possiamo insegnare ai bambini ad amare e a ricercare la bellezza? Come possiamo insegnare loro il valore dell’impegno? Una risposta c’è, ed è la musica. Gli psicologi hanno studiato a lungo i benefici che la musica apporta a chi la suona e a chi la ascolta. Dall’effetto Mozart allo sviluppo delle intelligenze multiple, è indubbio che la musica faccia bene a grandi e bambini.
Mai come oggi la nostra società ha bisogno di musica (così come delle arti): viviamo nell’era del consumo e della dipendenza dal denaro, ma siamo diventati incapaci di riconoscere il bello. Ogni giorno compiamo le nostre scelte guidati (per non dire manovrati) dal marketing e da chi ha interesse a spingerci dall’una o dall’altra parte. Tuttavia, una svolta è possibile: è la cultura della bellezza autentica. Ciascuno di noi, dentro di sé, ha la sensibilità necessaria a riconoscere la bellezza, a produrre qualcosa di unico e meraviglioso. La musica, come l’arte, è lo scintilla necessaria a far emergere questa consapevolezza.
In apparenza si tratta di qualcosa di piccolo, ma è questa la rivoluzione educativa che ci serve: spostare l’attenzione dai prodotti (il denaro e gli oggetti che vi si possono acquistare) ai processi (il lavoro, l’arte e l’uso che facciamo del nostro tempo). Attraverso la musica, questo passaggio è facile, naturale.
Il nostro è un paese che non supporta lo studio della musica a livello pubblico, a partire dalla scuola dell’infanzia e proseguendo per tutto il ciclo di studi (dentro e fuori la scuola). Così, la responsabilità di avvicinare i bambini a questa meravigliosa pratica ricade sui genitori, sugli adulti che possono scegliere di sensibilizzare i loro figli fin da piccoli all’arte della musica.