Speciale interviste – ‘Sei anni senza Lucio’ Il ricordo di Stefano Ligi

Il 4 marzo 2018 Lucio Dalla avrebbe compiuto 75 anni, nel suo ricordo intervistiamo Stefano Ligi, artista che da anni  si avvale dei servizi di Consulting di Astralmusic.

Stefano è marchigiano di nascita e ” bolognese” d’adozione, artista nell’animo fin da giovanissimo è ispirato dai grandi cantautori italiani del passato, su tutti Lucio Dalla, che considera suo padre artistico.

Grazie ad un incontro con Dalla infatti, Stefano Ligi conosce la svolta professionale entrando nella famiglia dei “figli artistici” dell’indimenticabile cantautore bolognese.

Nella band di Ligi uno dei punti fermi è il batterista Marco Bellagamba, oggi anche coordinatore accademico Astralmusic Academy, che collabora con lui da oltre dieci anni.

Insieme hanno fatto tournée che sono un omaggio ai grandi cantautori della musica italiana del passato, da Rino Gaetano, a Lucio Dalla, da Lucio Battisti a Ivano Fossati a Franco Battiato.

– Stefano, come hai incontrato il grande Dalla?

 ” Sono stato appassionato e grandissimo fan di Dalla fin da quando ho scoperto la musica, per me era l’artista dei sogni.

Capita che un giorno viene ad Urbino, mia città natale, avrebbe acquistato una torre medievale, e io approfitto della sua presenza per dargli una cassetta con i miei brani, un tentativo, quasi un azzardo avvicinare un grandissimo come lui. Dopo alcune settimane vengo chiamato dal suo ufficio di Bologna ” porta la chitarra che apri il concerto di Lucio Dalla ad Urbino”.
L’occasione della vita!
Dalla in quel periodo aveva già avuto l’immenso plauso con Caruso e veniva da un più recente e divertente successo con il brano Attenti al Lupo, per me era un sogno che diventava realtà e da Urbino proseguii per altre 85 tappe del tour.
Questa esperienza mi fece notare, tanto che approdai in tv nello show televisivo di Fiorello ” Stasera pago io” e da lì ad un mese a Sanremo.
Mi sono trovato fra giganti della musica, ospite insieme a Laura Pausini, Gianni Morandi, con cui ancora sono in contatto.

La tv, ho capito poi nel tempo, è un volano ma non un arrivo e devi saperla usare e dosare bene o ti inghiotte.

Auspico si possa creare un “talent” per educare i giovani a sviluppare il loro talento, con grande dedizione e fatica, senza farsi ingannare da facili successi come possono essere certi programmi, prima e dopo di quelli deve esserci “la strada”, fare concerti, stare in mezzo alla gente.

– Che ricordi hai di Lucio Dalla?

“E’ stato un vero padre artistico, mi ha dato una possibilità portandomi in quella che considero la sua “Factory” di artisti, cantanti, autori, tutti amici che ruotavano intorno al mondo della musica, Dalla è stato un pò l’Andy Wahrol della musica italiana, ha scoperto Ron, Samuele Bersani, solo per citarne alcuni e con lui c’erano gli Stadio, Gianni Morandi, De Gregori, era stimato e molto amato sia dai grandi che dalla gente.
Lucio era un uomo immenso, eppure era rimasto umile e curioso della vita, sempre attento ai giovani artisti, ai nuovi talenti, e lo faceva molto tempo prima della moda dei talent show.

Credo sia importante per chi si affaccia al nostro mestiere poter frequentare dei maestri che si mettono a disposizione, io con Lucio Dalla ho avuto questo grande privilegio, un regalo della vita, un’esperienza che mi ha arricchito professionalmente e umanamente.

Dalla ha prodotto il mio album ” Io e la mia compagnia” edito da Pressing Line e distribuito da Bmg nel 2001 e per lui ho potuto scrivere una  canzone Ambarabà ciccì coccò “.

– Oggi 1 marzo sono sei anni senza Lucio, come viene commemorato, ci sono dei progetti?

“Ogni anno dalla sua scomparsa, per tutta la sua ” Factory” c’è un appuntamento in via D’Azeglio, 15 a Bologna,
all’interno di uno dei suoi palazzi, quattro piani fra arte, scultura, museo della musica e uffici.
Domenica 4 marzo ” a casa di Lucio” ancora una volta, la sua vera Factory fatta di autori, artisti, cantanti, personaggi della cultura, si raccoglie per ricordarlo e omaggiarlo.
Ci saranno Ron che presenta il suo ultimo disco, Claudio Santamaria, Samuele Bersani, il sottoscritto e tutta la Bologna dello spettacolo, tutte le persone che hanno collaborato con Lucio, sarà una grande reunion e una festa come avrebbe voluto Lucio, tutti insieme a condividere arte e musica.
Nell’edizione dello scorso anno fra gli ospiti era presente l’autore Tullio Ferro, che ha scritto le più grandi canzoni di Vasco Rossi, fra cui “Vita spericolata” e ” Liberi liberi”, pagine indelebili della musica italiana, anche lui per ricordare Lucio.

Un ricordo particolare va allo Special Lucio Dalla andato in onda su RaiUno qualche anno fà, ero sul palco di piazza Maggiore, quella che i bolognesi chiamano ” piazza grande”, insieme a Ron, i Negramaro, Pino Daniele, Samuele Bersani. Una grande emozione, Bologna ha ancora questa magia, è stato un centro importante di incontro di artisti e Lucio ne è stato il fulcro”.

– Stefano Ligi e i suoi progetti artistici;

“Ho dei progetti in cantiere insieme a Luca Carboni, ma il mio mestiere, lo ricordo sempre, è quello fatto su strada, nelle piazze, nei teatri, in mezzo alla gente dal vivo, sono un intrattenitore e l’arte, la musica sono i miei strumenti.

Il 18 marzo infatti, riparto per un tour in tutta Italia con 30 concerti, di cui almeno 4 o 5 tappe saranno nelle Marche, e poi di nuovo qualche incursione televisiva, che è solo una bella vetrina ma non un luogo per la musica”.

Stefano Ligi ci saluta da un tratto di spiaggia pesarese imbiancata dalla neve siberiana, canticchiando ” Anna come sono tante, Anna permalosa, Anna bello sguardo, Anna che ogni giorno perde qualcosa….”. ( “Anna e Marco” 1979).

“Ciao Lucio!.”

Elisabetta Landi – Ufficio Stampa Astralmusic

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