Gli album sono edizioni musicali Jois e Astralmusic.
Giovanni, partiamo dal tuo album recente “Tenera azzurrità”, di cui si è parlato molto per la sua grande originalità fuori tempo, arriva dopo altri dischi del genere?
“Negli anni ho partecipato ad album ed incisioni per lo Sferisterio, dove ho fatto delle parti da solista e da comprimario, ma questo è il mio primo album di romanze per tenore e pianoforte, un’enorme soddisfazione, tutte le romanze sono scritte da me.
Un album particolare, desueto, trovare musicisti che in questo periodo storico scrivano romanze con lo stile antico, come i brani da camera del primo ‘900 italiano è un’eccezione.
Sfogliando le poesie, i testi mi hanno sorpreso per la bellezza, così preso da questa ispirazione ho iniziato a scrivere musica sulle parole delle sue poesie.
A testimonianza del valore del lavoro fatto, un brano è stato scelto da uno dei più famosi tenori contemporanei Marco Berti, nel suo disco “Libero se canto”, inserendo la sua personale versione di “Brivido d’argento” in chiave “pop” “.
L’album appartiene ad un genere di nicchia, antico così come l’ho concepito credo ad una nicchia della nicchia, ma l’ho fatto per avere qualcosa di tangibile del lavoro che faccio”.
Giordano Tittarelli, titolare di Astralmusic Srl, produttore musicale nonché musicista e compositore, è stato parte del tuo percorso artistico per alcuni progetti;
“La mia collaborazione con Giordano parte da un incontro casuale, ad una masterclass di Flamenco dove io suonavo come accompagnamento alle coreografie.
Una bella collaborazione, di assoluto rispetto e fiducia reciproca, un rapporto molto libero e creativo, io e Giordano troviamo sempre qualcosa che ci accomuna”.
Giovanni, hai una grandissima passione anche per la chitarra flamenca, cosa ami di più fra i vari generi?
“Il mio primo approccio con la musica è stato alle medie quando mia madre mi regalò una chitarra, ho iniziato a suonarla e sono entrato in conservatorio a Pesaro come chitarrista, lì nel mio percorso ho incontrato il canto, ho scoperto questo mio talento che mi ha dato inizialmente più possibilità, guadagno e riconoscimenti, quindi è stata una scelta obbligata orientarmi sul canto.
Poi nel tempo ho avuto la possibilità di dedicarmi anche ad altro, ho partecipato a vari festival di Flamenco anche europei, e da adulto mi sono iscritto al corso di chitarra flamenca presso l’Istituto Superiore di Musica AFAM “Briccialdi Terni”, l’unico conservatorio in Italia dove si fà flamenco, sotto la guida di Juan Lorenzo, un toscano dall’anima spagnola, che ha dedicato la sua vita allo studio del repertorio di questo genere”.
Progetti futuri?
“Molti, ho composto la musica per due spettacoli teatrali scritti da Vittorio Graziosi “Sangue di rossa scarlatta” e “ La storia di Sasha”, un madrigale per coro da uno strambotto di Machiavelli che si chiama “ Io spero”.
Elisabetta Landi – Ufficio Stampa Astralmusic