Speciale interviste – Matteo Beccucci “Io sono la mia canzone più bella”

Matteo Becucci livornese doc, classe ’70, una passione per la musica fin da bambino.

Già negli anni ’90 a soli 18 anni compone, canta e suona in tour per l’Italia e l’Europa, una “ gavetta” come la definisce lo stesso Matteo lunga 18 anni, attraverso il mondo della discografia, dei tanti concerti dal vivo, di qualche porta chiusa, di un tentativo a Sanremo Giovani fino alla svolta con la vittoria di X-Factor nel 2009.
 
Matteo ci racconta..
 
“ Avevo già fatto un mio percorso musicale importante, a 18 anni suonavo, a 22 anni e mezzo facevo il corista per Sergio Caputo, persona che è stata una sorta di mentore, dalla collaborazione con lui sono iniziate tante cose.
Conoscevo già Leo Rosi, collaboratore di Zucchero.
Nel 2008 ero a suonare in Sardegna col mio gruppo dell’epoca con cui facevamo un repertorio di disco music ricercata, vidi in tv il promo di X-Factor e ne fui attratto perché era presentato da Morgan, di cui ho stima come musicista.
Per me la carriera discografica era già stata un’esperienza fatta e un pò conclusa, e non credevo che a 38 anni potessi avere delle chances, eppure provai, andai a Milano e mi misi in fila per il casting, le selezioni sono finite a dicembre 2008 e il programma iniziò il 12 gennaio 2009”.
 
Chi è stato il tuo giudice, che ricordi di quell’edizione?
 
“ Ho partecipato alla seconda edizione di X-Factor, riconosciuta come la più seguita in termini di pubblico, avevo Morgan come coach e credo sia stato determinante per la mia vittoria nel programma, ha fatto la differenza.
Anche se di fatto e’ un personaggio con delle particolarità tali, che rende difficile un rapporto umano strutturato…direi normale, ma è un’enciclopedia musicale sulla cultura classica e degli anni’80, un poeta, un mago al piano per le emozioni che evoca e su tutto un grande comunicatore.
Mi ha selezionato e di questo ne sono grato, per me è stata una “rinascita”.
Ricordo una finale da brividi, ho duettato con Riccardo Cocciante, mio “ padrino”d’eccezione”, nella sua canzone più famosa “ Margherita”, un grandissimo onore, un ricordo indelebile.
Ho vinto a 39 anni, sono in assoluto il cantante più maturo a trionfare in un talent.
Da lì ho guadagnato un disco d’oro con la Sony per il mio singolo Impossibile, uscito dopo la vittoria e che ho registrato in una sola settimana,
Ho avuto la possibilità  di lavorare con Luca Chiaravalli che è stato mio produttore e arrangiatore del mio singolo e con Pippo Kaballà”.
 
 
Come è stato il post talent?
 
“ E’come se la casa produttrice dovesse fare in fretta, ha investito sul primo singolo e poi non come mi sarei aspettato, ho capito che funziona così nel mondo discografico, era stato deciso su chi puntare, e si investe su un cantante per volta, quello era l’anno di Noemi pur non essendo arrivata in finale.
L’anno successivo alla mia vittoria il regolamento di X-Factor è cambiato dando il diritto ai vincitori di partecipare a Sanremo ma anche quella  è una carta da giocarsi bene.

 

Credo che  nel momento in cui arrivi ad un’esposizione del genere, devi avere i motori al massimo e quella che io chiamo

 

“ identità artistica “  deve essere ben a fuoco. Partecipare ad un talent è una grande occasione e bisogna arrivare “con i coltelli affilati”. Oggi tutto comincia e finisce i pochi mesi. 
La discografia degli anni’70 e ’80 che produceva arte si è conclusa, oggi la musica ha meno soldi da investire anche perché con l’era digitale la musica non la compra quasi più nessuno “.
 
 
Dopo il talent popolarità, album, concerti ma anche tv e un musical, l’attore è un ruolo che ti piace?
 
“ Mi è piaciuta molto l’esperienza del musical, e la rifarei con il ruolo giusto.
Non avevo mai recitato prima, è stata l’occasione per studiare cose nuove, ho fatto laboratori teatrali, per esplorare un altro lato della mia personalità.
Ho fatto anche un musical per bambini in cui interpretavo il ruolo di Napoleone”.
 
 
Oggi oltre a musicista e cantante sei anche coach, raccontaci di questa esperienza, giri in tutta Italia?
 
E’ una cosa che faccio e che mi piace tantissimo, scopro nuova musica dai miei allievi, ho allievi di tutti i tipi in giro per il paese, sia quelli amatoriali che cercano nella musica un senso, ma anche dei veri talenti…attraverso di loro resto aggiornato, e conosco tante cose nuove nella musica.
La musica deve andare avanti, quindi bene alla ricerca, alle sperimentazioni , alle influenze dal web…la musica deve essere giusta per il tempo in cui ci si trova.
Fra i progetti che seguo c’è un ritorno della musica dal vivo, e mi hanno chiesto di curare la direzione artistica di un locale-teatro, per il momento mi sto dedicando ad un locale di Livorno che mi mette a disposizione una serata al mese, dove ho “ carta bianca”.
Lì mi diverto a fare incontrare musicisti che non si conoscono, professionisti con giovani, è un incontro confronto che accade direttamente sul palco, e per questo attingo anche dai gruppi di allievi che ho, un’occasione per fargli fare esperienza “.
 
 
Hai una formazione musicale particolare?
 
“ Sono cresciuto con la musica che ascoltavano i miei due fratelli maggiori, non avevo molta scelta, la mia formazione iniziale sono stati i Queen, David Bowie, poi crescendo mi sono approcciato alla chitarra e al piano e il vero problema era cantare in italiano, così le cose che scrivevo in italiano le facevo cantare ad altri, poi ho seguito il consiglio di un professionista che una volta mi suggerì di provare a trovare la mia cifra in italiano provando a cantare canzoni di cantanti donna, che non avevo mai sentito cantare da uomini, e così provai…tanto che in alcuni miei provini  ( non ho citato volutamente Sanremo giovani in cui non sei entrato, dimmi tu ) andai proprio con “ Pensiero stupendo” di Patty Pravo”.
 
 
Progetti per il futuro?
 
“Sto scrivendo e sto lavorando con Lorenzo Confetta, collaboratore di Lucio Dalla per ” Ayrton”e produttore di molte hit internazionali pop-dance come ” Mueve La Colita”, che ha composto fra l’altro un brano della colonna sonora del film premio Oscar ” La grande bellezza” di Sorrentino.
Con lui abbiamo in cantiere dei giovani molto bravi, fra cui una cantautrice diciassettenne, che ha uno stile molto dark. Una particolarità è la sua pronuncia, una r moscia che la caratterizza, assolutamente riservato il nome, fino all’uscita della produzione”.
Un consiglio che ti senti di dare ai giovani che si affacciano a questo mestiere?

“Studiate, suonate, fate esperienze, preparatevi perché con una tastiera si può fare un disco, se scrivi cose interessanti poi trovi poi uno staff. 

La musica pop come diceva Edoardo Bennato “ sono solo canzonette” apparentemente, ma dietro quelle “canzonette” c’è uno studio pazzesco.”

Matteo Becucci sarà ospite Astralmusic per un workshop di canto il 15 aprile presso la sede di Astralmusic Academy. 

Elisabetta Landi – Ufficio Stampa Astralmusic

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